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Biografia ( english version here) |
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IL LUOGO Lecco è una città di circa 50.000 abitanti situata in Italia, nel nord della Regione Lombardia, sul ramo orientale del Lago di Como, a circa 50 km a nord di Milano, alla quale è sempre stata legata sia dal punto di vista storico che commerciale, e dalla quale ha si può dire tratto di riflesso un certo modo di vivere e di pensare "metropolitano", atipico in una città di provincia. Lecco è conosciuta in Italia e nel mondo non solo per le bellezze naturali e ambientali (il lago, i monti che la circondano), ma anche perché il grande scrittore ottocentesco Alessandro Manzoni vi ambientò il suo celeberrimo romanzo "I Promessi Sposi". E’ una città inserita in una zona altamente industrializzata, da sempre dedita alla lavorazione del ferro e dei suoi derivati. Anche musicalmente, strettissimi sono sempre stati gli scambi con la metropoli lombarda. Nell’ambito pop/rock italiano, Lecco ha avuto un suo momento di gloria nazionale verso la metà degli anni ’70, quando si fece strada nel panorama rock progressivo italiano il gruppo lecchese del Biglietto Per L’Inferno, che si distinse insieme ad altre bands come Rovescio della Medaglia, Balletto di Bronzo, ecc. in quella che può essere senz’altro definita come la stagione più originale e creativa del rock italiano. IL NUOVO PANORAMA MUSICALE DEGLI ANNI ’80 A livello mondiale la prima metà degli anni ’80 è caratterizzata dalla inarrestabile parabola ascendente del nuovo fenomeno musicale dell’Heavy Metal, genere che trae le sue origini dall’hard rock inglese di fine anni ’60 / prima metà dei ’70 (Black Sabbath, Deep Purple, Led Zeppelin, Uriah Heep…), ma rinasce a nuova vita dopo la ventata d’aria fresca portata dall’era punk del 1977/78, soprattutto con la cosiddetta N.W.O.B.H.M. ad inizio anni ’80 (Iron Maiden, Saxon, Def Leppard…). Anche in Italia sorge timidamente, e tra mille difficoltà dovute in particolare alla totale assenza di una tradizione rock tricolore, un movimento metal dapprima molto amatoriale, poi sempre più solido, che vede dapprima come "apri-pista" i milanesi Vanadium, poi nomi di spicco in Royal Air Force, Sabotage, Steel Crown, Crying Steel, Dark Lord, Vanexa, ecc. Anche nella zona del lecchese, cominciano a sorgere realtà metal (se possibile, ancor più amatoriali) come Vortex, Leopard, e Axton System United, cover band dei Judas Priest che costituisce il "seme" da cui nascono gli Axton. LA BAND Si forma a Lecco nei primi mesi del 1985, e trae il proprio nome dalla semplificazione del precedente Axton System United, con la quale peraltro ha come unico elemento in comune il chitarrista Marino Gianoli, che negli Axton però passa alla voce solista; ci sono poi Luciano Sandrini ed Oscar Orsatti (ch), Gilberto Vernocchi (bs) e Gigi Colleoni (bt). Questa prima line-up dura 2-3 mesi, e fa la sua prima ed unica apparizione in una festa di Carnevale di un Istituto superiore lecchese (vedi foto); il repertorio era costituito da covers di Maiden, Priest, Accept e Saxon. Tale formazione anche per divergenze circa i progetti di repertorio proprio e di suonare live, e presto cambia con l'inserimento di Ivano Caronni (bs) e di Ed 'Pig' D'Amico (ch), che rilevano Gilberto ed Oscar. Questa formazione costituisce la prima vera stabile line-up (clicca qui - Line-up 2). Il battesimo live avviene a Lecco, Sala civica "Ticozzi", il 5 Giugno ’85. La band comincia a suonare un po’ ovunque in zona, e pian piano inizia a comporre brani propri, inserendoli in scaletta. Viene quasi naturale quindi registrare un demo-tape, mezzo allora in uso per i gruppi musicali per auto-presentarsi (oggi si va direttamente su cd o si mettono in rete i pezzi…). Non prima di un nuovo avvicendamento, che porta al bassa Giorgio 'Joe' Pescantin al posto di Ivano. Nasce così con la nuova formazione (vedi qui - Line-up 3) "Time To Kill" , demo che viene autoprodotto con veste grafica professionale ed esce nel 1987 (info: clicca qui). La cassetta consta di 7 pezzi tutti di composizione propria, che musicalmente trova le sue radici nell’heavy classico di stampo anglosassone (Maiden, Priest ed Accept su tutti). Il demo va piuttosto bene, vendendo tutte le 800 copie di tiratura, e serve a far conoscere la band non solo a livello locale, ma anche nazionale, attraverso le fanzines, riviste specializzate metal (che avevano timidamente cominciato a nascere) e soprattutto trasmissioni di genere sulle radio locali, che compivano un incessante e preziosissimo lavoro di "diffusione della fede". Anche grazie al rumore creato dal demo, la band viene invitata a partecipare all’edizione ’87 della Heavy Metal Night di Sorisole (BG), un festival nato dalla passione di alcuni amatori, ma diventato negli anni un appuntamento fisso di richiamo nazionale, avendo visto esibirsi bands storiche quali Bulldozer, Hocculta, Crying Steel, Death SS, Royal Air Force, Skanners. Quell’anno gli Axton aprono insieme agli Havoc per Sabotage e Steel Crown, due monumenti dell’heavy italico anni ’80. La serata costituisce una sorta di spartiacque per gli Axton, che, anche dall’esperienza tratta nel dividere il palco con tali nomi, capiscono di dover cambiare qualcosa. Infatti, fuoriescono il drummer ed il chitarrista solista, e dopo alcuni mesi di stop, ad inzio ’88 la line-up viene ricostituita con il ritorno di Ciano stavolta … alla batteria (di queste stranezze e colpi di scena è disseminata tutta la storia del gruppo!). La formazione diventa quella "classica", una specie di "Mark II" di purpleiana memoria (Line-up 4 - clicca qui). Anche il genere musicale trattato cambia un po’ direzione, perché pur essendo sempre basato su un forte impatto dato dalle due chitarre, asseconda maggiormente sia la mutata scena heavy, sia i gusti personali dei vari membri, ormai slegati dalla NWOBHM e più diretti verso un hard/class di stampo americano-nordeuropeo, influenzato da bands come Dokken, Bonfire, Pretty Maids, Malice, ecc. I nuovi brani seguono quindi queste caratteristiche. Nel frattempo non si ferma l’attività live, che va dai pubs ai teatri, dalle feste di piazza e di partito a festival "di settore" con altre bands. Nell’89 partecipano al Festival Heavy di Cilavegna (PV), organizzato da una radio locale, suonando con Moon Of Steel e Royal Air Force. Vengono anche perseguiti contatti con varie etichette discografiche sia italiane che straniere: queste ultime non sono interessate a bands italiche, le labels nostrane sono ancora gestite familiarmente e con una mentalità tutt’altro che professionale, così la band preferisce fare da sé ed entra in studio ai Lake Recording Studios di Lecco; in vari mesi di registrazioni, assai difficoltose anche perché nel frattempo non viene interrotta l’attività live ed i membri del gruppo continuano –ovviamente- le loro attività lavorative/studentesche, viene realizzato l’album di debutto. A master pronto, non essendo maturato nessun accordo con le etichette contattate, si opta per un accordo con la Minotauro Records di Pavia, storica etichetta che aveva già pubblicato tra gli altri Hocculta, Paul Chain e Death SS. Si tratta in realtà di un intervento limitato al marchio sul disco, alla distribuzione in alcuni canali indipendenti e poco altro, mentre tutto il peso della promozione resta sulle spalle della band. Comunque, nel Giugno 1990 esce "Bad Desire", primo vero disco degli Axton (info: clicca qui). Stilisticamente, prende le mosse dall’heavy classico delle origini, ma denota una spiccata tendenza verso sonorità hard/class americane. Il disco gode di alcune recensioni molto positive (su tutte quella di Beppe Riva sulla rivista Metal Shock - vedi sezione "rassegna stampa") e di un buon airplay nelle stazioni locali interessate al genere, e consente alla band di farsi un certo nome all’interno della scena hard’n’heavy tricolore. C’è da dire che le difficoltà (come al solito) restano sempre tante. Intanto il disco esce solo in versione vinile, mentre già si stava diffondendo il formato cd; poi esce in un periodo estivo, notoriamente sfavorevole alle vendite, e per di più in un’estate in cui l’attenzione dei giovani era tutta monopolizzata dai mondiali di calcio di Italia ’90. Quindi, più che di un effetto immediato, il disco gode di una diffusione "lenta", supportata dai contatti che di volta in volta venivano presi con riviste, radio, fanzines, promoters vari, e soprattutto ed ancora una volta con la incessante attività live, che serve appunto anche per promuovere e vendere il LP. Anche a livello d’immagine, il gruppo opera delle novità e delle scelte che, seppur poi oggetto di critiche ed oggi francamente poco condivisibili, stavano a significare il tentativo di proporsi in un modo più professionale possibile e in linea con le bands che giungevano dall’estero. Purtroppo la scena metal mondiale, e di riflesso italiana, comincia ad entrare in un periodo di crisi, e ciò per molti fattori combinati, noti un po’ a tutti: la eccessiva divisione in sotto-filoni dei "kids", con diatribe allucinanti, che porta gli stessi fans a dividersi e ad acquistare solo dischi del proprio trend, mentre prima il movimento hard/metal era unitario e tutti supportavano l’intera scena; il thrash prima, ed il grunge poi, affossano l’heavy classico ed anche l’hard di stampo americano che solo 3-4 anni prima aveva spopolato nelle classifiche mondiali; in Italia una eccessiva produzione di bands tutte che giungono al disco subito e senza selezione, comporta che vi sia inflazione e abbassamento delle qualità; più in generale, la scena heavy prima, assai compatta e "fedele", ora comincia a venir meno. Anche gli Axton risentono di questa crisi, anche se invece a livello locale e nell’ambito dell’attività concertistica, la band conosce la massima espansione, arrivando a suonare anche 30-40 shows all’anno (e in Italia non è affatto poco…..). Purtroppo, anche a livello di locali dove suonare, si registra una crisi e soprattutto un cambiamento di esigenze, che porta la band ad affiancare, almeno in locali pubblici, varie covers ai brani originali, e non solo brani hard/metal, ma anche di rock tradizionale, concentrandosi coi propri brani originali nelle serate "a tema". Nel 1993 iniziano le registrazione di alcuni buovi brani, presso i Nick’s Cave Studios, lo studio personale di un musicista amico della band. Queste sessioni di registrazione dureranno in modo discontinuo per circa un anno e mezzo, vuoi per i concomitanti impegni live della band e lavorativi/personali dei singoli membri, vuoi per tutta una serie di peripezie, che vanno dal trasloco dello studio di registrazione alla fuoriuscita (per la verità, non si sa quale sia stata la causa e quale la conseguenza) dal gruppo del batterista Ciano e del chitarrista Renzo. Il resto della band nonostante tutto "serra i ranghi" e termina le registrazioni ed i mixaggi, anche coadiuvata dall’amico chitarrista Joss Teruzzi e da Carlo Guidotti, tastierista già stretto collaboratore dei progsters concittadini EvilWings. Intanto, nelle date live vengono inseriti in formazione Claudio alle pelli e Roby, ottimo chitarrista brianzolo dalle basi classiche e dalle influenze hard anni ’70 – heavy primi ’80. Questa (clicca qui - Line-up 5) resta poi la formazione degli Axton fino allo scioglimento. Dato che la situazione hard/heavy è –se possibile- anche peggiore che in precedenza, di contratti con etichette non se ne parla nemmeno, e la band decide di auto-produrre il cd e di farlo uscire su etichetta propria. Nella primavera del 1995, così, esce il cd "Like A Thunder" (info: clicca qui), contenente 10 brani originali, molto più vari dei precedenti lavori, vuoi per gli anni trascorsi, vuoi per l’apporto più omogeneo dato stavolta da tutti i componenti del gruppo, che necessariamente si traducono in una maggiore varietà di sonorità, che infatti spaziano dal classic heavy all’hard rock’n’roll, dalle power ballads a roba più pesante Metallica-style, fino perfino a spruzzi di psichedelìa. Resta comunque sempre forte e ben presente il binomio di base: doppia chitarra-melodia e cori. Il cd porta la band a suonare nuovamente un po’ ovunque e alla necessaria promozione. Tra l’altro, si segnalano diversi passaggi ed interviste radio, e sul versante live la data di sopporto ai mitici e redivivi (quell’anno) Vanadium al Palasport di Bellagio (CO). Tuttavia l’involuzione della scena sia locale che italiana e le crescenti esigenze personali ed impegni lavorativi dei membri portano alla fuoriuscita, nell’estate ’96 di Roby e Claudio, gli ultimi entrati. A questo punto i tre componenti superstiti, dopo avere tentato invano di ricostituire la line-up, decidono che è giunto il momento di mettere la parola fine, e gli Axton si sciolgono ufficialmente nel Settembre 1996. Nel Giugno 1997 si presenta la possibilità di fare uno show d’addio come supporto della data di Lecco dei concittadini ed amici EvilWings. Per l’occasione, si riforma la line-up "classica" del disco "Bad Desire". La serata, nonostante lo scarso tempo a disposizione e le ancor più scarse prove fatte dai 5, che non suonavano insieme da almeno qualche anno, riesce molto bene e soddisfa appieno sia la band che gli irriducibili fans accorsi in gran numero (ed assai rumorosi…), per una specie di party di fine corsa. I membri del gruppo, chi più chi meno, iniziano progetti solistici e percorsi musicali diversi. Nel 2005, in occasione del ventennale dalla fondazione della band, viene creato il presente sito web, e si comincia a parlare di una reunion della band, probabilmente non definitiva, ma che preveda una data o una serie di date all’insegna della "rimpatriata". La riformata band comincia le prove per questo progetto (vedi pics page) Restate sintonizzati……
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